LOA ORTOPEDIA
Intervista ad Alina Alexandra Simion
Di Alberto Battimo
Una delle interviste più emozionanti… bellissima chiacchierata con una ragazza portatrice di protesi all’arto inferiore destro sin dalla nascita ma con una voglia di vivere pazzesca. Felice di aver conosciuto una ragazza forte e decisa e allo stesso tempo un’atleta con grande carisma e voglia di puntare sempre al massimo. Per lei non ci sono ostacoli e nulla è insormontabile… nata in Romania, ma in Italia da più di dieci anni, vive le giornate con grande serenità e allegria. La medicina migliore per lei è stata l’atletica, praticare sport le ha dato la giusta spinta per credere nelle sue capacità e migliorare anche come persona. La sua storia deve essere da esempio per tutti.
Lei è… Alina Alexandra Simion.
Alina Alexandra Simion, ragazza romena portatrice di protesi all’arto inferiore destro dopo che ti è stata riscontrata una malformazione sin dalla nascita. Hai affrontato la vita sin da subito sempre con il sorriso sulle labbra, dimostrando che quando c’è la volontà si è capaci di superare qualsiasi tipo di ostacolo… ti ci ritrovi in questa descrizione? Consideri la volontà uno dei tuoi punti di forza?
“Si, mi ci ritrovo pienamente in questa descrizione… si dice che volere è potere, sono convinta di questa affermazione. Per quanto riguarda i miei punti di forza ci aggiungo l’ottimismo e soprattutto… la voglia di riscatto! Quando andavo a scuola in Romania ero esente dall’attività fisica, questo non mi ha mai permesso di praticare una disciplina nel mio Paese. Seguivo sempre mio fratello alle gare, visto che era impegnato in tante attività, ma il mio sogno era quello di poter dire la mia nello sport. Non sono arrabbiata però, amo il mio Paese e ai quei tempi non si poteva chiedere di più… ecco perché adesso ho tanta voglia di riscattarmi. Da quando ho cominciato a fare sport mi sento ringiovanita, più sicura di me stessa, competitiva e orgogliosa di quello che sto facendo. Sono serena, mi sento bene, adoro il mio stile di vita… sono felice!! Quando vedo miglioramenti in allenamento sorrido per una settimana… ce la metterò sempre tutta ma sono consapevole che non è facile, perché possono sorgere delle problematiche fisiche da prendere in considerazione. Ogni volta che mi sono fermata per un qualunque problema avevo sempre più voglia di ripartire, a me non piace stare ferma… ho voglia di ricominciare con sempre più voglia e determinazione”.
Hai trovato nello sport, in particolare nell’atletica, la soluzione migliore per esprimere te stessa e dimostrare le tue capacità… com’è nato il tuo interesse per l’atletica? Quanto ti ha aiutato la scelta di diventare un’atleta nell’affrontare la vita di tutti i giorni?
“Quando ero piccola avevo due amiche che praticavano atletica e ogni tanto andavo a seguirle allo stadio della “Dinamo Bucarest”. Osservando loro ho sempre avuto il sogno del cassetto di diventare anch’io un’atleta a tutti gli effetti e ho cominciato a chiedere informazioni… ho trovato un’associazione di Milano, la “You Able” la quale ha risposto alle mie richieste e da quel momento avevo capito che nulla è impossibile da raggiungere. Per me iniziare a correre era come passeggiare su Marte, una situazione a cui non ero abituata e finalmente avevo la possibilità di dare vita ad un mio sogno. La scelta di diventare un’atleta mi ha aiutato tantissimo nella vita di tutti i giorni, sono diventata un’altra persona… grazie all’atletica affronto questa situazione parlandone tranquillamente, prima preferivo non dire nulla. Il fatto di arrivare in Italia mi ha aiutato anche sotto questo aspetto, c’è una mentalità più aperta e diversa rispetto a quella che c’è in Romania… quando vivevo nel mio Paese l’ambiente intorno a me mi faceva sentire inferiore, non trovavo la forza di parlarne. La protesi mi sta permettendo di fare molte più cose che non mi aspettavo di riuscire a compiere, è una grande soddisfazione”.
Quali specialità dell’atletica pratichi?
“La velocità è la specialità nella quale concentro tutte le mie forze fisiche e mentali, in particolare nei cento e duecento metri. Mi piacerebbe dedicare una preparazione anche ai quattrocento, provare il cosiddetto “giro della morte” mi incuriosisce. Non c’è però tanta concorrenza, spero tanto che possano esserci delle new entry in modo da trasmetterci nuovi stimoli. Ragazzi, ovunque voi siate venite a fare sport perché fare attività fisica fa bene e anche noi abbiamo bisogno di voi!”.
Nello scorso fine settimana sei stata impegnata nei Campionati Italiani Indoor ad Ancona vincendo la medaglia d’oro nei sessanta e nei duecento metri… complimenti da parte di tutta la redazione! Un tuo commento su questa due giorni e le tue sensazioni dopo avere conquistato la medaglia più ambita…
“Vincere la medaglia d’oro al mio esordio da cittadina italiana è una bellissima emozione… uno dei miei obiettivi è riuscire a ricambiare tutto quello che l’Italia sta facendo per me ed esserci riuscita al primo tentativo mi rende felice, sono grata a questo Paese. Sono soddisfatta del risultato ma non mi accontento, posso ancora migliorare… sono abbastanza critica con me stessa e sono certa che potrò perfezionare i tempi ottenuti in questi campionati. Questa vittoria significa che siamo a buon punto della preparazione e stiamo lavorando bene, con un lamina nuova da corsa messa solamente pochi giorni fa era quasi impossibile puntare a dei record personali. Torno da Ancona con un nuovo bagaglio di esperienza e motivata al punto giusto”.
Quali sono i tuoi punti di forza e sotto quali aspetti secondo te devi ancora migliorare?
“Considero la voglia di riscatto anche il mio punto di forza… ho tanta voglia di migliorare. Un giorno vorrei riuscire a partecipare anche a delle gare internazionali. Approfitto di questa intervista per ringraziare di cuore la Federazione, sono sempre stati carini e gentili con me sin dall’inizio, anche se non ero ancora cittadina italiana. Quindi l’obiettivo finale è proprio quello di ricambiare con dei successi tutto quello che gli addetti ai lavori stanno facendo per me, sono encomiabili”.
Sei arrivata in Italia nel 2007, decisione mai semplice quella di lasciare la terra natia per vivere nuove esperienze di vita in un’altra nazione… quali sono stati i motivi di questa tua scelta? Come ti trovi in Italia?
“Arrivare in Italia e lasciare la mia famiglia non è stato per nulla semplice ma avevo deciso di lasciare la Romania perché sentivo tanto il bisogno di essere autonoma in tutto e il sistema sanitario offriva ben poco, la maggior parte delle attrezzature erano tutte a pagamento e i costi erano eccessivi… questa era la situazione prima che me ne andassi dal mio Paese, ora ammetto che non so se le cose siano cambiate in questi ultimi anni. Quando riesco ad organizzarmi sfrutto i momenti di riposo per andare a trovare la mia famiglia, molte volte anche loro sono venuti a trovarmi in Italia e questo mi fa sempre molto piacere. In Italia mi trovo benissimo, mi sento italiana! Ho trovato un lavoro e sono subito partita per vivere questa bellissima avventura”.
Abiti a Bellinzago Novarese e sei iscritta alla “POLHA Varese”, associazione polisportiva dilettantistica per disabili e tesserata FIDAL alla società “Team Atletico Mercurio Novara”... come ti trovi in queste società e quali sono gli scopi che vanno oltre alle prestazioni sportive?
“Essendo iscritta in due società vengo seguita da due tecnici: Gianluca Camaschella, peraltro atleta ancora in attività, e Guido Damnotti per la “POLHA Varese”... seguono sempre con costanza e attenzione i miei allenamenti. Ogni tanto vado a Varese per seguire dei corsi e per fare il punto della situazione ma il mio campo di allenamento è sempre a Novara… mi trovo veramente bene in questa famiglia e non ci sono motivi per pensare a spostarmi da un’altra parte.
Penso che il mio arrivo nell’organico della società novarese sia stato un esempio per altri atleti… sono felicissima di far parte di questa società, vedo molti nostri ragazzi che quando escono dall’ambito sportivo e incontrano una persona disabile non hanno quei pregiudizi che una persona può avere se non ha esperienza.
Frequento da poco l’associazione di Varese ma sono orgogliosa di avere indossato la loro maglia nei campionati italiani e spero tanto di renderli felici anch’io ottenendo delle importanti soddisfazioni, mi auguro che la medaglia d’oro conquistata ad Ancona sia solo l’inizio”.
Sei una ragazza piena di vita, nonostante la vita stessa ti abbia messo davanti a una difficoltà vinta da te in maniera impeccabile… quali sono i tuoi progetti e i tuoi sogni nel cassetto?
“Per il momento la mia testa è concentrata soprattutto su degli obiettivi sportivi, spero un giorno di poter partecipare a delle gare a livello nazionale. Nella vita vorrei avere una famiglia e dei bambini e mipiacerebbe molto dare un contributo a tutte quelle persone disabili che non hanno ancora avuto contatti con il mondo paralimpico. Quando mi capita di conoscere qualcuno cerco sempre di consigliargli di praticare sport raccontando la mia esperienza… ultimamente ho conosciuto una ragazza di Ivrea di tredici anni e non vede l’ora di cominciare a correre, il tempo di organizzarsi con gli orari scolastici e poi dedicherà una parte del suo tempo anche all’atletica… si è innamorata di questo sport e questo mi ha reso una ragazza ancor più felice. Secondo me praticare sport è la cura migliore perché racchiude integrazione, salute, autostima e tante altre peculiarità… ho trent’anni ma è come se ne avessi diciotto dentro, sono sincera. La mia prima gara è stata ad Ancona tre anni fa ed è stata indimenticabile. Quando ho tagliato il traguardo sono scoppiata in lacrime… tutti pensavano che il mio pianto era dovuto alla prestazione ma invece era per le bellissime emozioni e sensazioni che avevo vissuto in questa mia prima sfida. A pensarci ancora adesso mi vengono gli occhi lucidi, è stato tutto bellissimo e saranno ricordi che rimarranno per sempre indelebili nella mia vita. Mi sento come una persona che ha cercato per una vita di raggiungere qualcosa e ci è arrivata all’età di ventisette anni… tra lavoro e allenamenti sono quasi sempre in giro tutto il giorno però arrivo a casa la sera che sono stanca ma sono felice per la bella giornata trascorsa… mi addormento con il sorriso. Posso dire di aver già vinto ma non voglio fermarmi, bisogna sempre puntare in alto… ho vissuto per ventisette anni con la convinzione di non riuscire a fare sport e adesso che pratico atletica le mie aspettative saranno sempre di livello… mi sto allenando con serietà e concentrazione, so benissimo che questa è la mia occasione e farò di tutto per ottenere il massimo. Lo sport ha fatto un bel lavoro, mi sento una ragazza migliore… pensa che ho un amico che ha perso la vista e pratica salto in lungo, è qualcosa di incredibile e fantastico, bisogna possedere una forza e una fiducia impressionante. La vita è bellissima, hai la possibilità di conoscere tante di quelle storie incredibili ed emozionanti… ci dobbiamo ritenere fortunati perché non bisogna vedere la disabilità come un aspetto negativo… è comunque un disagio ma accettata nel modo giusto ti dà una grande forza e può trasformarsi in un valore aggiunto. Per riuscire nell’intento bisogna anche avere intorno le persone giuste, che ti aiutino a vedere sempre il lato positivo di ogni situazione”.
Vuoi lasciare un messaggio o un consiglio a chi si trova nella tua stessa situazione?
“Indipendentemente dallo sport o meno, a chi vive una disabilità consiglio una bella dose di ottimismo perché noi siamo forti, non vi chiudete in voi stessi… possiamo superare cose che per persone normali sembrano ostacoli alti due metri, mentre per noi saranno una passeggiata. Consiglio a tutti di praticare sport, iniziate a praticare qualsiasi disciplina che vi appassioni e che vi riempia il tempo con soddisfazione. Questo mondo meraviglioso paralimpico vi aspetta, non c’è niente che non possiamo fare!! Quando ti ritrovi a superare un trauma così grande poi dopo non vuoi più fermarti… c’è gente che addirittura cade in depressione perché non si accetta fisicamente, è stata lasciata del partner o ha preso un brutto voto a scuola. Aver superato un qualcosa di forte ci riempie di tanta carica ed energia e questo ci ha fatto capire quali sono veramente le cose importanti nella vita ed è proprio da questo che nasce in noi tutto questo ottimismo e positività… bisogna non dare troppa importanza a delle situazioni che non meritano tanto peso.
Inoltre vorrei consigliare l’attività sportiva a tutti perché ti cambia in meglio completamente. Provate qualsiasi attività, vi divertirete e scommetto che non lascerete più la vostra disciplina. Noi abbiamo bisogno di fare sport ma anche lo sport ha bisogno di noi, anche perché dobbiamo dare l’esempio a tutte quelle persone che vivono una difficoltà e non sanno che praticare attività fisica aprirà loro un nuovo mondo. Invito tutti a concentrarsi su quelle cose che amiamo fare e soprattutto trovare il tempo per dedicarsi a queste cose… tanta gente lavora e torna a casa. Avere un lavoro è una priorità ma secondo me riuscire anche a trovare il modo di dare vita ai propri spazi e desideri ti riempie la giornata. Quando mi sveglio sono sempre contenta di ripartire… vado a lavorare e subito dopo vado ad allenarmi con una carica incredibile. Torno a casa stanca ma felice perché c’è sempre il mio compagno che mi aspetta e il cagnolino pronto a salutarmi con tanta gioia... poi penso alla bellissima giornata che ho trascorso, è così tutti i giorni. Ovviamente ci sono dei momenti un po’ sottotono ma l’ottimismo e la positività mi aiutano a superare tutto con grande velocità. Grazie allo sport ho avuto un cambiamento drastico, sono migliorata tantissimo!
Vorrei ringraziare di cuore i miei due allenatori e chi mi hanno aiutato per la nuova protesi da corsa, ovvero “Ortopedia Loa” di Asti e le due associazioni onlus “Youable” e “Formidabili”!”.
Grazie ad Alina Alexandra Simion per la disponibilità nel concederci questa intervista. Da parte di tutta la redazione del sito, un grandissimo