Morfologia podalica
Poiché non esistono due piedi uguali tra loro, è importante avere la possibilità di ottenere una accurata misurazione digitale del piede. Il software Podoscanalyzer permette, dopo ogni acquisizione con scanner ottico della superficie plantare (eseguita con il software Milletrix), di misurare perfettamente il piede, contemporaneamente ad uno studio morfologico. Questo è un sistema originale ed innovativo per calcolare parametri cartografici e geometrici della morfologia podalica e per determinare il tipo di piede tramite classificazione antropometrica. Nelle applicazioni ortopediche e pediatriche può aiutare il medico per stabilire le caratteristiche del piede nella diagnosi e nella terapia di disturbi podalici; inoltre le informazioni possono essere utilizzate nel design delle calzature (per un miglior confort e una più efficiente biomeccanico della scarpa). Sulla base degli scanner acquisiti, sono calcolati in automatico le dimensioni e gli angoli del piede. Questo è un importante esame addizionale della Biometria Digitalizzata del piede che va usato in comparazione con i dati pressori del piede acquisiti.
Baropodometria statica e dinamica
La valutazione biometrica pressoria è un esame che permette di monitorare l'appoggio del soggetto in ortostasi. Il paziente è posizionato sulla piattaforma a piedi nudi assumendo una posizione naturale e rilassata per cinque secondi, con piedi a rotazione spontanea ed allineati alla battuta posteriore podalica. I dati osservati attraverso questo esame definiscono i “parametri di base” e devono essere correlati innanzitutto alle informazioni della morfologia plantare e successivamente confrontati con quelli baropodometrici rilevati in dinamica.
Una corretta valutazione degli indicatori, prevede l’esecuzione di almeno 3-4 dinamiche (ciascuna comprendente almeno un semipasso, ovvero due impronte consecutive sulla piattaforma, o passo, ovvero tre impronte consecutive sulla piattaforma), sulle quali il software effettua il calcolo medio, sia per quanto riguarda l’impronta pressoria che per i dati numerici.
L’osservazione di questi valori dovrà essere rapportata principalmente a studiare eventuali variazioni dai parametri di base (Analisi Statica), al fine di evidenziare patologie strutturali (eterometria-dismetria, piattismo-cavismo, atteggiamenti in varo-valgo, ecc.), nonché riflessi algogeni, ed influenze dell’apparato visuo-vestibolare e scompensi del SNC.
Morfologia strutturale (B.A.K.)
L'analisi morfologica permette di valutare visivamente e quantificare numericamente le eventuali asimmetrie di un paziente rispetto ad alla posizione di riferimento. La posizione è studiata su varie proiezioni: frontale (anteriore e posteriore); sagittale (laterale dx e sx); trasverso (dall’alto).
Stabilometria
I valori di questo esame sono calcolati su soggetti esaminati in ortostatismo durante un tempo di 51,2 secondi nel quale il paziente è tenuto a mantenere una posizione con talloni distanziati di circa 1 cm ed allineamento podalico a 30°. In tale posizione e per il tempo di permanenza il paziente dovrebbe mantenere il CoP all’interno di un’area pari a 1cm2, valore di circa 1000 volte inferiore della superficie del poligono d’appoggio. Attraverso questa indagine è possibile studiare come il paziente controlli le proprie oscillazioni per stabilizzarsi al suolo. Queste oscillazioni fisiologicamente si dovrebbero riscontrare in senso antero-posteriore data la conformazione strutturale dell’arto inferiore. E’ meno frequente osservare oscillazioni in senso latero-laterale, anche se talune conformazioni podaliche, ad esempio piede piatto possono presentare una direzione preferenziale in tal senso. Per un attento esame degli indicatori della stabilometria dovrà anche essere studiata anche di FOURIER che permette di conoscere l’ampiezza delle oscillazioni secondo le loro frequenze. In particolar modo questa analisi può essere approfondita tramite un grafico addizionale denominato Densità Spettrale di Potenza (DSP) del CoP, AP,ML. Gli indicatori di questa indagine sono utilizzati correlando eventuali instabilità osservate durante l’esame dinamico per predire con maggior precisione sia l’origine di un disturbo dell’equilibrio sia per quantificare meglio il dispendio energetico.
Articolarità strutturale (R.O.M)
Il movimento di libertà articolare, Range of Motion o ROM, comunemente utilizzato in campo medico, é misurato come la massima distanza tra la posizione di flessione (o di abduzione) e quella di estensione (o di adduzione) di una particolare articolazione (comunque a coinvolgimento muscolare). I valori sono normalmente acquisiti a paziente disteso in mobilità passiva o attiva. Questo studio é condotto per valutare limiti articolari, eventualmente correlabili ad un precario mantenimento dell’equilibrio. L’Equipe di Biomedica Posturale ha introdotto un protocollo a soggetto in ortostasi, a catena cinetica chiusa, per studiare le effettive risposte comportamentali del paziente: in particolare saranno evidenziati i ROM che presentano elevate asimmetrie tra lato destro e sinistro, in quanto potranno essere indice di differente utilizzo articolare e di eventuali limitazioni. Il soggetto è invitato ad eseguire il test con movimento volontario dell’articolazione, condizione per la quale l’unica resistenza meccanica è quella del peso dell’arto stesso e/o quella del corpo e la forza di gravità cui deve opporsi.